OROLOGI A PENDOLO

Manutenzione e regolazione

Questa è pensata come una breve guida per coloro che cercano risposte a dubbi o domande riguardanti il loro orologio e desiderano conoscere il miglior modo per preservarne il funzionamento. Nel tempo, ci impegneremo ad aggiungere e ampliare gli argomenti trattati. Nel frattempo, in caso di quesiti non risolti tramite questa guida, vi consigliamo di contattarci direttamente o di consultare il vostro orologiaio di fiducia.

La carica

In generale, con alcune eccezioni, le pendole d’epoca francesi, svizzere e inglesi oggi hanno una durata di carica settimanale, mentre gli orologi austriaci e italiani hanno una durata di marcia giornaliera. La pendoleria tedesca può avere sia una carica settimanale che giornaliera.

A riguardo di come caricare il proprio orologio, raccomandiamo vivamente di evitare di caricare gli orologi con violenza o di forzare l’ultima rotazione “solo per essere sicuri”. Questo è importante non solo per prevenire rotture improvvise, ma anche per evitare di danneggiare nel tempo l’occhiello della molla che la collega al barile.

La rimessa a segno.

Se l’orologio non dispone di suoneria, sveglia, calendario o altre complicazioni, è possibile regolarlo spostando la lancetta dei minuti sia in senso orario che antiorario (preferibilmente quando l’orologio è fermo).

Nel caso in cui sia presente la suoneria, è fondamentale notare che è necessario spostare la lancetta dei minuti solo in avanti.
In questo caso è consigliabile riportare l’orologio all’ora esatta, facendo una pausa all’inizio di ogni ora e mezz’ora (o, nel caso di una suoneria a quarti, ad ogni quarto d’ora), permettendo alle batute della suoneria di suonare regolarmente. Questo aiuta a evitare che il meccanismo di suoneria si disallinei o si blocchi.

Agganciare il pendolo

Quando è necessario trasportare o spostare l’orologio su lunghe distanze, è consigliabile rimuovere il pendolo per evitare danni alla sospensione.

Attaccare il pendolo potrebbe sembrare un’operazione complicata, ma in realtà è abbastanza semplice, in quanto richiede solo un po’ di pratica e pazienza.
È importante ricordarsi di agganciare l’uncino al filo di sospensione (o il gancio alle spinette posizionate nella parte inferiore della lamella di sospensione) e far passare il filo del pendolo o il quadrello attraverso la forcella.
Nel caso di orologi come quelli francesi, in cui lo spazio è limitato, inclinare leggermente la cassa può aiutare a far passare il pendolo attraverso l’apertura inferiore della base, fornendo maggior spazio per le manovre manuali.

Se l’orologio è ancora carico, la forcella potrebbe oscillare rapidamente, quindi è necessario avere pazienza per fermarla manualmente o con la punta superiore del pendolo prima di farla passare attraverso la forcella. Una volta completato questo passaggio, la maggior parte del lavoro sarà fatto.

Una volta montanto il pendolo è importante assicurarsi che l’oscillazione sia il più regolare possibile (ovvero isocrona). Se si nota o si sente un “tic-tac” irregolare, in cui si percepisce che il pendolo ha una escursione maggiore più da un lato che dall’altro, ciò potrebbe causare un’oscillazione non uniforme e, di conseguenza, far rallentare l’orologio se non addirittura fermarlo. Per risolvere questo problema, biogna posizionare l’orologio su una superficie stabile e livellata.

Se l’oscillazione del pendolo continua a non essere regolare, è possibile provare a piegare leggermente la forcella verso il centro. Tuttavia, questa operazione è consigliata solo per persone esperte. In alternativa, è possibile posizionare spessori, feltrini o pezzi di carta piegati sotto i piedi dell’orologio, da un lato o dall’altro, per ottenere un’oscillazione uniforme.
Un’altra possibilità è quella di svitare leggermente le due viti presenti sulla lunetta posteriore come quelle che si trovano nelle pendole francesi e ruotare, un po’ a destra o a sinistra a seconda delle necessità, la lunetta con il quadrante finché non si inizia a sentire un battito regolare.
Più semplice è il metodo con un orologio da parete, per il quale è sufficiente spostare il mobile un po’ a destra o a sinistra rispetto al punto di aggancio al muro.

Registrare il pendolo

Nel caso in cui l’orologio tenda ad anticipare o a ritardare potrebbe essere necessario registrarlo. 
Premesso che qualche minuto di scarto dovrebbe essere considerato accettabile per simili orologi d’epoca vi sono, a ogni modo, varie tipologie di sistemi per la registrazione.

Principalmente nella pendoleria si possono riscontrare i seguenti tipi:

  1. Un piccolo quadrello che sporge di poco sul quadrante sopra alle 12 (a) permette, girandolo, di avvolgere il filo con la conseguenza di allungare o accorciare la sospensione. 
Per gli orologi con la sospensione a lamella il concetto è similare. Nel registro Brocot (c) ruotando il quadrello una coppia di ingranaggi alzano o abbassano due superfici che, spostandosi verticalmente, avvicinano o allontanano il fulcro della sospensione. Vi è una seconda tipologia di registro dove è la stessa sospensioni a lamella, sempre tramite l’interazione di ingranaggi, a scendere (o salire) grazie all’attacco filettato a cui essa è fissata.
  2. Il cosiddetto registro a tergo (b) si distingue invece per essere posto sul retro del movimento e attraverso un bottoncino è possibile avvolgere e svolgere il filo sull’asta. Questo registro lo si trova solo nelle sospensione a filo.
  3. Alcuni pendoli utilizzati con le sospensioni a lamella possono presentare un dadino posto sotto la lente del pendolo che svitandolo o avvitandolo fa scendere o alzare la lente stessa. Un altro caso molto diffuso dopo il 1870 è quello in cui il dado è posizionato al centro della lente.
  4. Un’ulteriore tipologia è presente su alcune pendole come quelle inglesi e tedesche della fine dell’800 e del 900 dove sul quadrante è disposto un quadrantino per la registrazione. Spostando la lancetta verso destra o sinistra si alza o abbassa una leva che al contempo fa scorrere la sospensione a lamella, accorciandola o allungandola.

a)

b)

c)

Dopo aver imparato i metodi di regolazione più comuni, è importante tenere a mente che se si desidera accelerare l’orologio, è necessario accorciare il pendolo, avvolgendo il filo o spingendo verso l’alto la lente del pendolo. Al contrario, se si desidera rallentare l’orologio, è necessario allungare il pendolo, facendo scendere la lente o estendendo il filo.
Per regolare un orologio, spesso è sufficiente apportare piccole modifiche.

Si ricorda che tutte le pendole possono essere sensibili a variazioni nella marcia durante il funzionamento. Questo può essere causato, ad esempio, dal progressivo scaricamento della molla di carica, che va perdendo gradualmente la sua forza rispendo a quando è tutta carica. Inoltre, anche le variazioni di temperatura possono influenzare la precisione dell’orologio.

Il campanello

Per aver quel tono squillante il martello a riposo non deve toccare il campanello. Fra i due vi deve essere sempre un minimo di distanza. 
In caso il martello sia troppo vicino o distante, con un paio di pinze è sufficiente provare a piegare l’asticella in ottone del martello.
Un’altra possibilità è quella di vedere se il foro del campanello non abbia un po’ di gioco che permetta di avvicinarlo (o distanziarlo). Una volta sicuri stringete il dado, così che il campanello non si muova.

Regolazione della suoneria

Con il termine “fuori fase” s’intende quando la suoneria suona un numero inesatto di battute rispetto all’ora indicata. Ciò può essere causato da una rimessa a segno troppo veloce o dalla molla di carica della suoneria che si è scaricata prima rispetto a quella del tempo. Questo può accadere quando l’orologio è dotato di una suoneria suddivisa da una ruota denominata partitora (a).

Per regolare la suoneria vi sono varie metodologie in funzione del difetto:

  1. Se la suoneria suona la mezza ora e la lancetta dei minuti segna l’ora, è sufficiente spostare avanti la lancetta dei minuti fino a raggiungere la mezz’ora, e mentre la suoneria emette i rintocchi, spostare nuovamente la lancetta fino a segnare l’ora successiva. In questo modo, la suoneria e la lancetta saranno sincronizzate nuovamente.
  2. Dopo aver eseguito questa regolazione o se i rintocchi non corrispondono alle ore indicate dalla lancetta delle ore, avete due opzioni. La prima consiste nel verificare se la lancetta delle ore scorre agevolmente senza attrito, e se così, è possibile spostarla manualmente portandola all’ora corretta.
    La seconda opzione prevede di agire sulla ruota di partitora e sulla leva di arresto. Alzando e rilasciando questa leva (assicurandovi che l’orologio non sia nel periodo di preparazione della suoneria, che di solito avviene circa dieci minuti prima dello scoccare della suoneria), si libera il meccanismo della suoneria che inizia a scandire i rintocchi. Continuate a farlo fino a quando l’orologio raggiunge l’ora esatta, tenendo presente che ogni rilievo corrisponde a un’ora (il più corto rappresenta le 2 e il più lungo le 12), mentre ogni tacca corrisponde a un rintocco solo.

a)

Un diverso sistema di suoneria, che può presentare diverse forme e configurazioni, è il sistema a cremagliera, noto anche come sistema a rastrello. A seconda dell’epoca e del tipo di orologio, questa cremagliera può essere posizionata nella parte anteriore o posteriore del meccanismo.

A differenza della ruota partitora, la suoneria a cremagliera non va mai fuori sincronia. Tuttavia, a differenza dei sistemi con la ruota partitora, su un orologio con suoneria a cremagliera, è necessario caricare regolarmente la suoneria, poiché altrimenti l’orologio si potrebbe bloccare.

In alcuni orologi, specialmente quelli di fabbricazione viennese o inglese, talvolta è presente una leva che consente di disattivare la suoneria. In altri casi, il braccio del rastrello che scende sulla chiocciola è dotato di una moletta che, nel caso in cui la suoneria non sia attivata, consente al braccio di alzarsi e scivolare sulla chiocciola, permettendo così all’orologio di continuare a funzionare senza suonare.

Nell’immagine:
1) il rastrello
2) la chiocciola
3) la moschetta